mercoledì 7 gennaio 2015

The worst day of the year.

Non sono su un'isola deserta.
Sono ancora qui, nella mia isola molto popolata chiamata Sicilia.
Da settembre ad ora, ne è passata di acqua sotto i ponti.
Inutile raccontarci bugie sull'essere troppo occupati, o sul non avere tempo, sono stata assente quasi volutamente.
Adesso però sono qui e quindi lasciamo fuori tutti i problemi.
Natale è passato (auguri!), Capodanno è passato (auguri!), l'epifania è passata (auguri!), e oggi è già giorno 7.
Uno dei giorni più brutti dell'anno, addirittura più brutto di tutti i lunedì messi insieme.
Ti rendi conto che, (nonostante ti sia sembrato durante le feste di vivere in un mondo parallelo fatto di sogni allegria e valanghe di dolciumi) , il tempo reale scorreva fino ad arrivare all'inizio dell'incubo.
Chi ritorna a scuola, chi rientra a lavoro, chi torna dalle vacanze passate in zone esotiche o abbondantemente innevate, chi (come me) si accorge che non ha studiato un bel niente e che tra qualche settimana ci sono esami.

Uno studio effettuato in qualche università americana o inglese (a vostra scelta) afferma che giorno 7 è al primo posto nella classifica dei giorni più brutti dell'anno e, al secondo posto, il giorno dopo la fine delle vacanze estive. 
A questo punto, citando una canzone di Jovanotti: "Fe io poteffi, starei sempre in vacanfa".
Purtroppo però non si può e quindi non ci rimane che armarci di caffè e coraggio.

Anche nei propositi stilati a Capodanno compare "Laurearsi" / "Studiare di più" / "Essere meno pigra" . Ogni anno pretendo troppo da me stessa.
Neanche dopo 1 mese, ma bensì dopo una settimana ho infranto i miei propositi.

Benvenuto 2015, benvenuta solita vita. (non cambia mai niente).